Una Festa della Donna Speciale

Una festa della donna speciale. Una festa della donna che ha strizzato l’occhio all’arte. La nostra scuola  secondaria di primo grado, in occasione dell’8 marzo, si è trasformata in una galleria d’arte. 

Si è svolto l’evento “Amorosa” che di fatto dà il via a una serie di proposte legate all’arte in programma alla secondaria e alla primaria. 

Sono state inaugurale diverse opere in mostra fino al 28 marzo e che accolgono chiunque varchi la soglia della Galilei: le creazioni realizzate dalle docenti di arte e immagine della scuola secondaria Galilei (Maria Bari, Alessandra Binini, Valeria Cavallini, Veronica D’onofrio, Simona Figurella, Grazia Giaroli), altre realizzate da Mila Montanari e Olivia Valentini, artiste locali che terranno a breve dei laboratori sul volto femminile nelle classi quinte della primaria; gli elaborati degli studenti della secondaria legati sempre alla figura femminile.

Nell’occasione sono intervenuti la dirigente scolastica Lorena Mussini, la sua vice Violanda Pascarella, il vicesindaco Matteo Franzoni. Poi esponenti di associazioni locali: Nicla Ferrari di Gommapane Lab, Brunetta Partisotti e Maura Bardi di Carmen Zanti, Anna Paterlini maestra e fondatrice di Senonaltro, che si occupa di lotta al tumore al seno. Infine si è svolta la performance “Duemilaventiduedonne” della classe terza A della secondaria nel cortile della scuola. 

La vicepreside ha messo in luce l’importanza dell’arte a scuola come spunto di riflessione su tematiche importanti, l’arte come mezzo di conoscenza, l’arte come espressione dei sentimenti. Il vicesindaco Matteo Franzoni ha letto un pensiero condiviso dalla sindaca Francesca Bedogni: “In queste ore è in corso un terribile conflitto, che vede il popolo Ucraino soffrire pesantemente. Le prime vittime di questo conflitto, come in tutti i conflitti, sono le donne, le figlie, le madri, le sorelle, le bambine e le ragazze ucraine. Nelle prossime ore potreste essere chiamati ad accogliere a scuola ragazze e ragazzi in fuga dall'orrore. Di fronte a questo orrore potreste pensare che non abbia senso organizzare una mostra, che non serva a niente. Il vostro "fare" concreto invece è un dono che rende il mondo migliore perché genera speranza e bellezza. Speranza e bellezza salvano le persone ed i popoli. E' successo in passato. Succederà ancora”. 

Allegati

Docente Maria Bari conun'istallazione sulla violenza sulle donne. Sul fondo opera su Matil.jpg

Particolare dell'opera della Docente Maria Bari conun'istallazione sulla violenza sulle do.jpg

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